Ho 38 anni e sono un regista, ho appena esordito con la serie Netflix: Zero. Vivo in Italia stabilmente dall’età di 14 anni, ma fin da bambino ho avuto la fortuna di trascorrere l’estate a Roma, dove mio padre si era trasferito anni prima per lavoro. Regista di numerosi cortometraggi, tra i quali Yusef, grazie al quale ho avuto la possibilità di rappresentare il nostro paese ai più importanti festival internazionali di arte cinematografica.
Per cosa lotti?
Essendo nato in Alessandria di Egitto, per poi emigrare in Italia, a Roma, da adolescente, il mio conflitto è stato stato prima di tutto identitario. La mia più grande lotta è stata quella combattuta per capire chi fossi, cosa volessi essere, e affermarmi nella mia identità in un Paese straniero. La grande fortuna è stata quella di riuscire a individuare fin da subito la mia passione per il cinema, che tuttora mi da l’opportunità di riflettere su questo mio conflitto interiore e di portare all’attenzione il tema dell’identità culturale ‘urlando’ in maniera libera i miei pensieri, e quello che vorrei essere. Quello che cerco di fare è sempre scavare nell’identità dei personaggi. Raccontare l’invisibile.
La mia rivoluzione è ancora in atto, e negli ultimi anni particolarmente viva. In primis lotto per dare maggior fiducia ai più giovani; cerco di collaborare il più possibile non solo coi miei coetanei, ma anche coi giovani talenti. Il mondo del cinema vive spesso del pregiudizio per cui si crede che l’unico modo per scrivere una sceneggiatura, o il trattamento di un film, sia quello di collaborare con un professionista esperto e attivo nel settore da tanti anni. Credo sia un pregiudizio tanto italiano. In realtà dall’estero ci arrivano diversi esempi che ci dimostrano come spesso i vincitori dei principali festival del cinema siano giovani talenti emergenti. Questa è la mia rivoluzione, che sto cercando di portare avanti: lavorare a progetti che offrano la possibilità di esprimersi a tutte le minoranze, giovani compresi.
A chi/cosa ti ispiri?
A questa domanda si è soliti rispondere che vi sono tanti personaggi della storia, che sono stati fonte di ispirazione per tanti uomini. In questa fase della mia vita, in realtà, ho avuto la fortuna di poter ‘scavare’ a fondo dentro me stesso, e ho capito che le persone a cui mi sono realmente ispirato, sul lavoro così come nella vita, sono i miei genitori. Credo che loro siano il vero esempio di cosa significhi essere dei lottatori; nella vita non hanno mai mollato, cercando sempre - tuttora è così - di lottare per i propri sogni. Credo che questo sia stato il più grande insegnamento a me e mia sorella. La loro è una costante ricerca della felicità, una continua ricerca allo star bene, non una ricerca di un benessere economico, ma della serenità che arriva dal poter fare ciò che li piace e riesce ad arricchirli. La loro postura nei confronti della vita è stata per me fonte di grande ispirazione, anche durante il mio percorso artistico.
Bisogna innanzitutto capire che significato si vuol dare al termine ‘ribelle’. Credo che la vera ribellione richieda una fase preparatoria: occorre da prima provare a capirsi e conoscersi in maniera profonda, comprendere che cosa vogliamo lasciare in questo mondo, quale sarà la nostra impronta. Se poi la nostra decisione ci farà apparire ribelli agli occhi della società, andremo avanti senza spaventarci. Per me ribadire questo è importante; ultimamente noto che spesso si è portati a cercare di apparire ribelli a tutti costi, ma così facendo è facile perdere di vista l’obiettivo principale, quello di essere se stessi, e di ascoltarsi. La ribellione è qualcosa che ha a che vedere col sentire, piuttosto che con l’apparire. Nel mio caso la ribellione si trasforma nel desiderio di raccontare qualcosa che avverto come urgente; che non per forza ho vissuto in prima persona, ma che sento di dover condividere per poterla trasmettere al mondo. Sono fortunato, perchè il mio lavoro mi da l’opportunità di farlo.
We think life is too short to wear clothes that do not represent us.
Independent Clothing Label. Established on 10th October 2020.