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Chi è Chiara?

Sono Chiara Veronese, anche se preferisco essere chiamata Chiaretta; credo mi si addica di più e rappresenti meglio il mio animo bambinesco. Dei bambini amo la leggerezza e la spensieratezza e anche io - come dice uno mie più cari amici - sono innocente, sensibile, e “portatrice di good vibes”.

Ho 22 anni, quasi 23 a dire il vero, e mi sembra di averli vissuti intensamente, mi sembra di sentirli tutti quanti! Sono consapevole sia un breve periodo di vita; ma sono grata per aver vissuto questo primo pezzetto a pieno, con passione e coraggio, e di aver avuto la possibilità di fare una serie di esperienze che rappresentano una ricchezza di cui cerco di fare tesoro, giorno dopo giorno.

Per cosa lotti?

Nonostante la mia giovane età mi sembra di aver attraversato diverse fasi della mia vita; ognuna caratterizzata da una lotta diversa. Oggi credo che la lotta principale in cui mi sento impegnata sia quella con me stessa. Si tratta di una lotta gentile, per imparare a riconoscere la bellezza dei tanti bei progetti che cerco di portare avanti. Una lotta che ha a che fare con lo stare, l’osservare e il riconoscere; cosa non sempre semplice in un presente che impegna e, in alcuni casi, affanna. Spesso siamo così impegnati a correre verso i nostri obiettivi da dimenticarci di sostare, goderci il percorso, e soprattutto esprimere a noi stessi gratitudine. Io stessa, pur essendone cosciente, mi rendo conto di non farlo abbastanza. Ricordarci di noi, delle passioni che ci muovono, e dei piccoli passi in avanti compiuti è fondamentale perché ci permette di prendere coscienza di quanto possiamo dare e ricevere e semplicemente essere felici. Credo questo sia il segreto per costruire cose belle, di cui godere e avere cura.

Quale è la tua rivoluzione?

La mia rivoluzione è sempre la passione con cui stiamo al mondo. Mi colpisce sempre notare come, oggi, la maggior parte dei miei coetanei sia quasi ossessionato dal successo economico e dal desiderio di fama e notorietà. Io, dal canto mio, ho degli obiettivi più semplici; quello che ricerco non è la fama ma una certa idea di stabilità ed equilibrio.

Sono consapevole del fatto che occorra impegno e costanza, ma il mio desiderio è solo quello di poter sempre continuare a coltivare le mie passioni. Al momento mi occupo di moda e di musica, settori certamente non semplici, ma capaci di darmi quella spinta per continuare a crescere e migliorarmi, lavorativamente ma non solo!

A chi/cosa ti ispiri?

Mi sono sempre chiesta quale fosse la mia fonte di ispirazione. Col tempo mi sono resa conto che a ispirarci sono spesso  proprio le persone più vicine a noi; le loro storie, i racconti dei loro vissuti sono in grado di affascinarci e plasmarci. Oggi credo che siano proprio le mie relazioni, le storie passate, presenti e future, delle persone che mi circondano a ispirarmi e darmi sempre il giusto slancio per continuare e ricercare e creare, con curiosità e fiducia.

In che modo si può essere ribelli oggi?

Penso che oggi la più alta forma di ribellione sia quella di riuscire a rimanere fedeli a se stessi; senza voler a tutti i costi emulare gli altri, o tentare di nascondere quelle che riteniamo possano essere le nostre debolezze. Io credo che in realtà siano proprio queste a renderci speciali, perché espressione della nostra sensibilità. Quindi, forse, essere ribelli oggi può significare avere il coraggio di amarsi e riconoscersi proprio nelle nostre imperfezioni.

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